Riconoscere la paura

Se non si riconosce ciò che ci spaventa non si potrà indagare le motivazioni per cui sorge

Riconoscere la paura

E’un tema molto delicato, precede addirittura qualunque altra considerazione razionale sul sintomo, malattia, interpretazione, diagnosi, cura di qualsivoglia tipo.

Una persona in preda al panico come potrà mai decidere sulla sua salute in modo obbiettivo, sono considerazioni che vanno fatte a freddo, cioè senza coinvolgimento personale. Questo è il primo nodo cruciale; come fare?

Certo sarebbe meglio prepararsi, nessuno però vuole sentite parlare di malattia, sofferenza, come se pur essendo una costante che ci accompagna nella vita, la si possa eliminare solo non pensandoci.

Continua a sorridere fai in modo che le persone si domandino dove sei stato

Quando arriva il panico la cosa migliore da fare è fermarsi, respirare a lungo e soprattutto non prendere alcuna decisione. Bisogna occuparsi prima del panico, dell’ansia che ci assale, in questo stato è lei che ci domina.

La seconda cosa da fare è occuparsi del panico e dell’ansia delle persone vicino a noi, non bisogna permettere a loro di caricarci dei loro problemi.

Se non riescono a gestirli è meglio allontanarsi o allontanarli, non sono utili anche se affermano il contrario in assoluta buona fede. Questa fase è molto delicata, bisognerà usare ogni mezzo possibile per ritrovare la lucidità, la calma e l’obbiettività.

Meditazione, respirazione, soggiorno in mezzo alla natura, dieta leggera, qualche esercizio fisico favoriscono il ristabilimento di questo stato.

Non è cercando di ignorare la paura che la si conosce e la si può superare ma accettandola senza giudizi. Potrebbe essere la paura della morte, della sofferenza, della solitudine, compila il tuo diario personale e scrivi come si presenta.

Hai delle manifestazioni fisiche? Se si quali? Non tralasciare niente. Vedrai, quando avrai finito di descriverla sarà già cambiata.

FIRMA(75).jpg

foto di giovannibotta 

Archivio news >