La dignità del trapasso

Non ci pensiamo mai ma quando ci tocca da vicino bisogna  affrontarlo, quindi voglio essere sempre pronto.

La dignità del trapasso

Se c’è in gioco una persona cara bisognerebbe rimettersi alle sue volontà, al suo destino e mettersi in disparte per accompagnarla. Forse capire quando smettere di insistere a fare questo o quello è la cosa più difficile perché si viene coinvolti nella eventuale perdita, si ha paura di lasciarla andare.

Anteporre la propria sofferenza a quella della persona in questione è frequente. A volte si arriva a prolungargli il trapasso con trattamenti che sedano solo la nostra coscienza ma che possono creare distrazione e confusione nell’attore già provato dalla situazione. Non gli si lascia il tempo e i modi per prepararsi. Le cose sono ancor più tristi se magari il tutto succede in un asettico letto di ospedale che per legge ci relega a tubi, flebo o cannule.

Quando succederà a me voglio che sia una cosa pulita, a casa o in altro ambiente non so, ma so che sarò solo come quando sono nato, sicuro che avvertirò il momento affinché i miei cari siano preparati e mi lascino in pace, avrò troppe cose da pensare che alle loro paure, così ho deciso.

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